Da oggi abbiamo un fedele intercessore presso Dio. Papa Benedetto XVI, il cui pontificato è durato dal 19 aprile 2005, giorno della sua elezione, fino al 28 febbraio 2013, ha concluso la sua missione su questa terra; la continuerà dal Cielo. Vogliamo esprimergli tutta la nostra gratitudine per aver dimostrato sempre un grande amore verso la Chiesa.

La sua vita, fin dai tempi in cui era cardinale in Baviera, è stata legata alla missione di Schönstatt. Riportiamo alcuni aneddoti eloquenti al riguardo. Si tratta di episodi che, seppur semplici, dimostrano l’attaccamento di Papa Benedetto XVI alla famiglia di Schönstatt.

L’alleanza d’amore suggellata da padre Kentenich

 Benedikt

«Il Cardinale Ratzinger è sempre stato molto legato alla famiglia di Schönstatt.  Ha visitato spesso la sede del nostro movimento, vi ha celebrato la Santa Messa, ha pregato nel santuario originale e sostato sulla tomba di padre Kentenich. Una Sorella di Maria gli ha fatto da “segretaria”».

Nel 1985, quando la famiglia di Schönstatt ha celebrato il centenario della nascita del suo fondatore, p. Josef Kentenich, il cardinale Ratzinger ha detto in un’omelia:

«Negli anni del conflitto tra i potenti della Terra, l’alleanza suggellata da Josef Kentenich era un evento privato, nascosto. Nulla sembrava poter cambiare la situazione di un mondo in procinto di distruggersi. Invece, proprio da detta alleanza è sorta una famiglia viva, la famiglia di Gesù Cristo, capace di travalicare i confini di coloro che si minacciavano a vicenda; una famiglia che si è diffusa in tutto il mondo tessendo una rete di amore, di bene oltre le frontiere».

Come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Ratzinger ha mantenuto questo legame e visitato più volte il santuario Cor Ecclesiae, sia per la preghiera personale che per celebrare la Messa. Nel 2005 è stato eletto successore di San Pietro e ha assunto il nome di Benedetto XVI.

Benedizione dell’immagine della MTA per il santuario

 Benedikt

Nel 2007, quando è venuto in Brasile, papa Ratzinger ha trovato, all’ingresso del Monastero di San Benedetto in cui è stato ospitato, l’immagine della Madre e Regina per il Santuario di Jacarezinho (Paranà), che ha poi benedetto il 10 maggio alle ore 14:00. La Divina Provvidenza è sorprendente: il santuario al quale tale quadro era destinato si trova nella città in cui si erano stabilite le prime dodici Sorelle di Maria di Schönstatt, arrivate in Brasile il 10 giugno 1935. Esattamente un mese prima, il 10 maggio – giorno della benedizione del quadro da parte di papa Benedetto – padre Josef Kentenich aveva detto loro di portare il messaggio di Schönstatt nel nuovo mondo, di essere pronte a “farsi seme”, di portare con sé la croce e il santuario.

Più di 500 schönstattiani, con indosso le loro caratteristiche magliette gialle, hanno accompagnato Papa Benedetto in quasi tutti i suoi spostamenti all’interno dello stato di San Paolo, intonando il motto “Papa Benedetto, Schönstatt ti ama!“, e lui, ovunque andava, li cercava tra la folla e li salutava, attirando l’attenzione dei media.

Benedizione per il simbolo del Padre

 Benedicto

L’anno successivo, il 2008, le Sorelle di Maria hanno posto il simbolo del Padre nel Santuario Cor Ecclesiae di Roma e hanno poi partecipato in gran numero all’udienza del 19 novembre in Piazza San Pietro, sistemandosi in un punto dal quale potevano essere viste da Papa Benedetto XVI. Appena nominate, lo hanno salutato con gioia ed entusiasmo. Al termine dell’udienza, Monsignor Zimmerer, allora Direttore Generale delle Suore, e Suor M. Jacoba, Superiora Generale, gli hanno mostrato il simbolo del Padre e parlato della celebrazione della collocazione di quest’ultimo nel Santuario Cor Ecclesiae. Al che, il Santo Padre ha rivolto con grande gioia lo sguardo sul simbolo e lo ha benedetto. Monsignor Zimmerer e suor M. Jacoba lo hanno ringraziato assicurandogli tutte le loro preghiere.

Un dono particolare per il santuario

 Benedikt

Il 22 ottobre 2010, come dono per il ventesimo anniversario della dedicazione del Santuario Cor Ecclesiae, che appartiene alla Diocesi di Roma, Papa Benedetto XVI ha inviato una casula bianca con lo stemma papale ricamato sul retro, nonché foto e rosari da distribuire il giorno della festa, esprimendo così la sua gioia per quel luogo pieno di grazia dove si era spesso recato.

Da cardinale, ha visitato anche il Santuario Mater Ecclesiae di Belmonte. Dopo la dedicazione e benedizione di quest’ultimo, è stato il primo pellegrino ad arrivare. Quando incontrava monsignor Gino Reali, il vescovo della regione, o monsignor Sanna, chiedeva sempre: “Come procedono i lavori a Belmonte?”.

La benedizione della corona

Pope Benedict

Il 22 agosto 2012, Papa Benedetto XVI ha benedetto la corona con cui a Schönstatt, un mese dopo, l’8 settembre, l’immagine ausiliaria della Madonna Pellegrina per l’Europa è stata incoronata “Regina della Nuova Evangelizzazione”. Il giorno di tale benedizione, mentre teneva un’udienza generale a Castel Gandolfo, Papa Benedetto ha inviato un messaggio ai missionari della campagna della Madonna Pellegrina: «Quello di “Regina” è un titolo di fiducia, di gioia e di amore. Sappiamo che Lei, che ha in mano il destino del mondo, è buona, ci ama e ci aiuta nelle difficoltà… Guardando a Lei, ne imitiamo la fede, la piena disponibilità al disegno d’amore di Dio, la generosa accoglienza di Gesù».

Papa Benedetto e padre Kentenich

In seguito, oltre alle parole pronunciate nel 1985, l’allora cardinale Ratzinger ha parlato più volte di padre Joseph Kentenich. Il 18 settembre 2010 si è tenuto in Portogallo un congresso organizzato dal Segretariato per la beatificazione del nostro fondatore, avente come tema “In alleanza con padre Kentenich, verso la sua canonizzazione”. In tale occasione, è stato letto un messaggio in cui Papa Benedetto XVI benediceva l’evento auspicandone la buona riuscita.

Nella prefazione di una novena per la beatificazione del padre fondatore, ha scritto:

“Amare la Chiesa con Padre Kentenich – Papa Benedetto XVI”.

Papa Benedetto e i nostri “santi”

Ricordiamo anche le numerose nomine di schönstattiani a ruoli di responsabilità nella Chiesa, i processi di beatificazione e i riconoscimenti delle virtù eroiche.

Padre Hirschfelder è stato beatificato nel 2010 come “martire e testimone della fede” dopo l’esame della Congregazione per le Cause dei Santi e l’approvazione di Papa Benedetto XVI.

Il 10 dicembre 2010, un decreto papale ha riconosciuto il martirio del sacerdote tedesco Alois Andritzki, morto nel 1943 al campo di concentramento di Dachau. La sua beatificazione è avvenuta il 13 giugno 2011 a Dresda, in Germania.

Il 10 maggio 2012, Papa Benedetto XVI ha reso omaggio ai meriti delle virtù eroiche di suor M. Emilie. La Chiesa ora la definisce “degna di venerazione”, cioè un segno da venerare e imitare.

Per tutto questo e per molto altro ancora, dobbiamo pensare che, più che aver perso un Santo Padre sulla terra, abbiamo guadagnato un santo amico e intercessore in Cielo. Ringraziamo Papa Benedetto XVI.

Fonte: www.schoenstatt.org.br