11.11.2022

“Gesù si trasferisce qui”

suor M. Monika März
Germania

– primi passi

nella pastorale cittadina

 

“Per la prima volta nella vita ho parlato con una suora!”
ha affermato un’impiegata di Welthungerhilfe, presente una settimana con il suo stand nella zona pedonale di Kempten.

Il mio nuovo luogo di residenza – Schönstatt auf’m Berg vicino a Memhölz – e la mia comunità mi permettono di fare “proselitismo” una-due volte alla settimana nella zona pedonale della città. Molti riconoscono che sono una suora o una religiosa, molti altri mi salutano volentieri. Ma una buona parte guarda altrove, mi ignora, passa oltre. Sono comunque sicura che tutti coloro che mi notano in centro città si ricordano improvvisamente di Dio. Ed è questo che conta.

La Pastorale cittadina non costituisce nulla di nuovo,

ma per noi, Sorelle di Maria in Germania, non è affatto poco.

Nei primi tentativi di fine aprile, mi sono concentrata sui punti di partenza in cui iniziare la pastorale in città (70.000 abitanti, 2 km di zona pedonale):

  • ho trovato la caffetteria ufficiale della Citypastoral e il team
  • lì ho visitato il Caritas-Tafel, oberato di lavoro
  • ho notato la basilica e la chiesa protestante, situate rispettivamente all’inizio e al termine della zona pedonale
  • la “Chiesa per tutti” appare un semplice edificio residenziale e lavorativo,
  • mi ha colpito una vetrina, molto originale, chiamata “Gesù si trasferisce qui!”. Sono salita al primo piano dell’edificio, dove ho trovato giovani simpatici impegnati a ristrutturare una sala per organizzarvi manifestazioni di culto, quali lodi, ecc.

Pastorale cittadina – come funziona il “Vai in chiesa”?

Esempio 1:

Sulla piazza davanti alla chiesa protestante, molti si godono il sole. Mi guardo intorno ed esamino le due vetrine. Una ragazza seduta di fronte a loro mi fa spazio. Subito parte una conversazione, all’inizio piuttosto banale. Mi chiede poi se ho letto il versetto (biblico) all’ingresso della chiesa – “Sì!”; “Dunque anche lei crede!” – e cosa penso delle parabole nella Bibbia. Reagisco in modo positivo, ne elenco alcune – ma lei propende per l’Apocalisse. Lascio perdere.

Parla della profezia e del fatto che il regno di Dio sta arrivando ora ed è già presente tra noi. Poi dice che si riuniscono spesso in gruppo, che il loro capo è stato scelto da Dio, non si è fatto da solo.

Le spiego che sono impegnata nella pastorale cittadina e che voglio semplicemente rendere Dio presente nella città; mi risponde: “Sì, la Bibbia dice: anche noi siamo templi di Dio. È così che possiamo mettere le persone in contatto con Lui”. Mi chiede il numero di telefono – le do il mio indirizzo e-mail.

Esempio 2

In occasione del Mobility Day, in città sono state organizzate molte iniziative. Vedo uno stand di biciclette con telaio in legno – piuttosto insolito! Inizio una conversazione con la donna lì presente. Dice che il produttore è una persona molto creativa. Partendo da questo spunto, dirigo la conversazione verso i carismi, i talenti, ecc. La signora X. mi racconta della sua famiglia, del figlio e della figlia, precisa che non li ha mai obbligati a nulla, li ha sempre lasciati liberi di scegliere secondo le loro doti. “E qual è la loro dote speciale?”, le chiedo. Al momento non ne ha la minima idea, ma vuole rifletterci su.  Più avanti nella conversazione dice di pensare che la sensibilità sia un tratto specifico del suo essere. Potrebbe utilizzarlo per aiutare la sua famiglia e altre persone.

Esempio 3

Arrivo nella piazza del municipio e vedo una coppia di uomini seduti sui gradini. Uno di loro mi rivolge un saluto gioviale. Accanto a sé hanno delle bottiglie; chissà, forse saranno degli “ubriaconi”… Ma poi mi tranquillizzo, l’uomo che mi parla è assolutamente normale.  Mi dice che hanno appena finito il lavoro (sabato, verso le 15:30). Mi ringrazia per la bella conversazione dell’altro giorno in città – mi avrà dato delle indicazioni. Lo ringrazio di nuovo, gli spiego che io ho un pessimo senso dell’orientamento e che ero molto contenta che esistessero il navigatore satellitare e il GPS. – “Il suo navigatore satellitare, il suo GPS? Ma quello è il Salvatore!”. “Eh già, potrebbe essere così”.  “Lei è molto vicino al Salvatore; io no!”. “Non ci credo!” “Sì, sono troppo sfacciato!”. “Non importa, non bisogna essere bravi o perfetti, non è questo che conta alla fine!”.

È un’esperienza bellissima

sperimentare come la Madonna mi accompagni dal santuario in città o agisca allo stesso modo nel santuario del cuore.

Non di rado la nostra spilla MTA fa da “ponte” a tal fine: molte persone la notano e la riconoscono come segno religioso.

Durante questo apostolato, ancor più che altre volte, mi sono venuti in mente alcuni punti suggestivi delle nostre preghiere quotidiane:

“Facci essere apostoli del Tuo amore nel mondo”, – “che il mondo veda il vostro lavoro…” (Hw).