21.06.2022

Il fuoco della missione ci spinge!

Sr. M. Nilza P. da Silva

Sorelle di Maria nella preparazione e realizzazione

del Congresso di Pentecoste

“Una sala conferenze trasformata in un cenacolo!

È così che descriverei l’atmosfera del Congresso”,

dice suor M. Isabel Bracero, statunitense, a proposito dell’evento. La famiglia internazionale di Schönstatt ha partecipato al congresso di Pentecoste tenutosi a Schönstatt, in Germania, dall’8 al 12 giugno 2022.

Se alla prima Pentecoste in Israele erano presenti persone di molte nazioni e lingue, anche in questa recente occasione erano tantissime le lingue parlate dalle oltre 140 persone di 30 Paesi, riunitesi per ascoltare la voce di Dio attraverso i recenti avvenimenti nel mondo e nella Chiesa, e per decidere le linee d’azione comuni che il movimento di Schönstatt dovrà intraprendere nei prossimi anni.

“Mosso dallo spirito di Dio”

  Il motto che ha accompagnato l’evento e che descrive bene il lavoro fatto dalle Sorelle di Maria è: come la Madonna, lasciamoci spingere dal fuoco dell’amore, sia nella preparazione che nella realizzazione di questo cenacolo. Le Sorelle di Maria, sia appartenenti al gruppo di coordinamento centrale che dedite al servizio pratico, hanno allietato, con i loro volti sorridenti, tutti i giorni del congresso. Queste suore sono a completo servizio della famiglia internazionale di Schönstatt con la testa, le mani, i piedi e il cuore.

Suor M. Nurit Stosiek ha fatto parte del gruppo che ha deciso il contenuto dell’evento previsto per il 2020. Per decidere il tema del congresso, detto gruppo si era prima informato sulla realtà del movimento di Schönstatt in ogni Paese. Ma come ella stessa dice, “proprio mentre si stava ultimando la pianificazione del Congresso del 2020, è scoppiata la pandemia di coronavirus. Abbiamo dovuto affrontare tale situazione con creatività ed elaborare nuovi progetti per mantenere vivo il fuoco”. Le numerose difficoltà sorte a causa della pandemia non hanno smorzato l’entusiasmo per l’incontro internazionale.

Mentre i gruppi di Schönstatt erano impegnati nell’organizzazione, le Sorelle di Maria in tutti i Paesi erano impegnate a preparare i precongressi locali e tutti i dettagli relativi alla selezione dei rappresentanti e alla logistica del viaggio internazionale. Ha ragione don Henrich Walter quando ha detto, nell’omelia della Messa di chiusura, che “il Congresso non è stato solo una buona idea, ma un processo di vita in cui siamo stati coinvolti tutti insieme”.

Un clima di unità e di gioia

Quando è stato chiesto di definire ciò che si è vissuto in quei giorni, quasi tutti hanno risposto: “Un’atmosfera di famiglia, di unità!”. Per suor M. Nurit, questo è uno dei tanti segni atti a dimostrare che “lo Spirito Santo ci sta guidando”. È rimasta sorpresa “dalla rapidità con cui delegazioni di culture e generazioni molto diverse si sentono un’unica famiglia e lavorano con gioia al compito comune”. Sottolinea inoltre che c’è un’atmosfera di gioia e di unità spirituale e che tutti sanno scoprire le cose belle delle altre culture.

 

Una lettera a più mani

Insieme ai partecipanti, le Sorelle di Maria hanno anche firmato il documento finale del congresso, la cosiddetta

“lettera fraterna per la famiglia internazionale di Schönstatt Internazionale”,

con l’invito a comprendere sempre di più la persona e il carisma profetico di p. Kentenich, a rinnovare tale carisma in modo pedagogico, aperto e sinodale, cercando nel contempo, con coraggio e pazienza, risposte ai segni di oggi; ad affrontare con fiducia e speranza tutte le questioni relative a padre Kentenich e all’originalità del nostro movimento; a contribuire in modo creativo alla chiamata di Papa Francesco alla sinodalità attraverso l’alleanza d’amore.

Puoi leggere questa  lettera qui:

Il documento parla inoltre di umiltà e allo stesso tempo del coraggio di imparare ad amare, di associare all’attaccamento a Dio l’amore per il prossimo, e indica al riguardo alcuni passi concreti.

“La nostra lettera siete voi” (2 Cor 3,2)

 Suor M. Connie O’Brien, che ha partecipato al congresso come rappresentante della Famiglia di Schönstatt del Sudafrica, ha affermato: “Il congresso è stato una fonte di ispirazione, di solidarietà, di comunione, una fonte di chiarezza, specie riguardo alla causa Kentenich. Una fonte di nuova energia, di impegno, una sorta di alleanza d’amore vissuta nell’esperienza concreta!”.

A poco a poco, le suore sono tornate nei loro Paesi. “Siamo molto grate di essere state chiamate a Schönstatt in questo periodo e di aver vissuto più in profondità l’esperienza della Pentecoste che, se portiamo con noi il clima che abbiamo vissuto qui, è in grado di trasformare parrocchie, diocesi, centri Schönstatt, case e cuori in cenacoli”, ha concluso suor M. Isabel.

“È un grande privilegio appartenere al Movimento e potervi contribuire. L’unità nell’alleanza d’amore e nel nostro padre fondatore ci sostiene, e il fuoco della sua missione ci spinge”, ha concluso suor Nurit.

Le notizie di ogni giorno del congresso sono riportate sul sito ufficiale del movimento: schoenstatt.com