16.05.2022

Uova, coniglietti e un asino di legno

Suor M. Natalie Stewart

Vivere la Pasqua – un percorso pasquale nel centro

conferenze di Marienland, Schönstatt

 

“Ciao bambini, ecco la soluzione!”

“Abbiamo contato 28 uova e 7 conigli!”, mi dicono i bambini, raggianti (come tutti i presenti…) mentre percorrono insieme ai genitori il “sentiero pasquale” presso il nostro centro conferenze di Marienland, sul Monte Schönstatt. Però, se hanno contato bene le uova e i coniglietti di legno nascosti nel parco, lo sapranno solo andando nella cappellina e leggendo la soluzione… Lì potranno comunque prendere un coniglietto o un agnellino fatto a mano!

Solarità pasquale interiore ed esteriore

Il percorso con le stazioni della via crucis, dalla Domenica delle Palme alla Pasqua, allestito nel nostro parco, brilla di una solarità interiore ed esteriore. Per quattro settimane, il percorso invita visitatori giovani e adulti a trattenersi, contemplare e pregare insieme.

La verità sulla risurrezione di nostro Signore e la gioia dopo la sua sofferenza è concretamente al centro dei molti incontri che noi suore terremo in queste settimane nella cappella.

Pasqua con il codice QR

Viviamo la Pasqua – è quello che c’è scritto su molti cartelli colorati che abbiamo realizzato con gioia nei giorni antecedenti alla grande festa. Il messaggio del cammino pasquale è che Gesù è vivo. È questo che dovrebbero percepire le tante persone che passano davanti alla cappella, insieme all’invito: la porta è aperta; ognuno può vivere la Pasqua con Dio e la Madonna. Un codice QR presente alle stazioni dà la possibilità di accedere alla homepage del nostro centro congressi e di scoprire altre cose sulla Pasqua attraverso brevi video, testi e immagini.

Un bellissimo asino di legno

Nel nostro giardinetto pasquale, su ogni ceppo d’albero è poggiato un vaso di narcisi: “Dalla croce e dalla sofferenza fioriscono le gioie della Pasqua” (tratto da un canto di Pasqua).

Alla stazione della Domenica delle Palme c’è l’asino in legno che abbiamo realizzato con le nostre mani: i bambini potranno sedervisi e sentirsi come dei re. Ha uno sguardo vivace e attraente, viene accarezzato da molti e suscita un sorriso su tanti volti, non solo quelli dei bambini.

Sbalordito

In questa stazione della via crucis, un signore è rimasto profondamente colpito dalla pesante croce portata da Gesù e dalla disumanità del trattamento riservato ai condannati a morte per crocifissione. Pensieroso, si rivolge a una suora: si chiede come Gesù abbia potuto portare la croce, e sottolinea il fatto che quando è caduto non ha potuto sorreggersi né proteggersi il volto con le mani, legate in modo stretto. Questo è ciò che lo ha più impressionato e che si è portato a casa da questo viaggio.

“La croce benedice il mondo” (J. Kentenich)

Su una grande croce in legno a bordo della strada, molte persone scrivono dei nomi; sono i nomi dei loro cari, dei loro parenti, di tutti coloro per i quali vorrebbero chiedere la benedizione di Dio, forse perché gravati anch’essi da una croce pesante. Il fatto che una piccola idea sia stata accolta con tanta fiducia è notevole e fa riflettere. Ogni volta che passiamo davanti a questa croce, noi suore possiamo pregare per i tanti nomi che vi sono stati apposti.

Anche Malek è il discepolo amato da Gesù.

Nella parte superiore della croce di legno si leggono alcuni caratteri arabi. Il Sabato Santo Malek, un siriano musulmano, percorre il “sentiero pasquale” insieme a una suora. Ama molto la Madonna e ha molta fiducia in lei, è molto attento alle parole e ai segni. Una volta arrivati alla croce dell’unità, la suora gli ha detto che anche lui è il discepolo amato da Gesù. Anche a lui è affidata Maria come madre. La suora ci ha poi riferito: “Le stazioni della via crucis sono state un vero aiuto per iniziare un individuo non cristiano ai misteri della settimana santa e della Pasqua. Poter dare questa testimonianza mi ha permesso di entrare nella gioia pasquale”.

Colpiti dal silenzio e dalla santità del luogo

Ci sono poi il messaggio del sepolcro vuoto, allestito davanti alla cappella; l’invito a portare a casa una bottiglietta di acqua di Pasqua o ad accendere un lume pasquale e un lume della pace; la cassetta delle intenzioni, sempre ben accolta, che noi suore portiamo al Salvatore e alla Madonna durante l’adorazione.

Il santuario è il punto d’arrivo del sentiero pasquale; alcuni, dopo esservi passati davanti, decidono di entrarvi.

Una signora entrata nel santuario per la prima volta è rimasta profondamente colpita dal silenzio e dalla santità del luogo.

Una scintilla di luce pasquale

Noi suore siamo iniziatrici, dispensatrici e destinatarie. E siamo in cammino, insieme a molti altri. Viviamo la Pasqua. Probabilmente è stata una scintilla di luce pasquale a darci l’idea di allestire questo percorso. Anche la sua preparazione faceva parte di questo gioioso cammino. Senza aspettative pressanti, senza dire “si dovrebbe” o “si deve”… È stata una iniziativa nata spontaneamente. Già da ora siamo curiosi di vedere cosa si svilupperà l’anno prossimo. La Madonna ha certamente molte altre idee che vuole realizzare per mezzo di noi.