24.03.2022

Una homepage per Emilie Engel

Schw. Theres-Marie Mayer

Ispira la nostra vita,  – è con noi lungo il cammino – intercede per noi presso Dio

 


Con questi pensieri, è nata

una homepage per Emilie Engel,

da intendersi come un aiuto a plasmare la propria vita. Ci presenta una donna, una Sorella di Maria di Schönstatt, la cui vita ha avuto successo nonostante le premesse avverse. Emilie Engel ha trovato a Schönstatt, anche grazie all’aiuto di padre Kentenich, una via per trasformare la sua paura di Dio in un rapporto di fiducia verso il Padre Celeste, tale da farle affermare:

“Dio è Padre, Dio è buono, e buono è tutto ciò che fa”.

Vai sul nuovo sito: www.emilie-engel.com

Il fondatore di Schönstatt pone queste domande:

«Suor Emilie non ha ricevuto forse una missione speciale dal Cielo per l’umanità di oggi, condizionata dalla paura? Che sia stato un piano di Dio, quello di farle provare le stesse difficoltà, sì da prepararla? Che attraverso tante esperienze di questo tipo non abbia voluto risvegliare in lei la compassione e mostrarle vie sicure per uscire dalla paura, il grande problema del nostro tempo?

Mentre scrivo queste parole, mi sento come se Emilie ci dicesse dall’aldilà: “Tutti voi, che avete così tanta paura, venite da me sul treno espresso della fanciullezza. Vi faccio entrare nel mio scompartimento chiamato ‘Providentia’, al quale si applica il motto Ita Pater – Ita Mater”» [1]

 Questo è solo un aspetto della sua vita. Di lei possiamo dire che ha vissuto in modo esemplare l’obiettivo del movimento spirituale di Schönstatt: costruire l’uomo nuovo in una comunità nuova. Emilie ha sperimentato già in questa vita che la santità non è qualcosa da conquistare con l’impegno, ma un abbandono “infantile” alla volontà di Dio, sull’esempio del Salvatore.

[1] Margareta Wolff, Mein Ja bleibt, p. 254

Tre le fonti da cui ha attinto la forza: l’Alleanza d’Amore con la Madre tre volte Ammirabile, la cappella delle grazie a Schönstatt e il legame con il fondatore.

In lei è maturata lentamente questa certezza:

Dio mi vede, mi ama, ha bisogno di me.

Una convinzione che le ha dato sostegno e sicurezza interiore. Vista dall’esterno, la sua vita non è nulla di particolarmente emozionante. Emilie, però, ha dovuto lottare per trovare la via e l‘obiettivo della sua esistenza. Questo aspetto ce la rende simpatica, più vicina a noi. Tante persone vedono in lei una figura che le accompagna lungo il cammino della vita e intercede per loro presso Dio.

Padre Kentenich dà questo consiglio:
«Suor Emilie è morta in odore di santità. Abbiamo motivo di ritenere che eserciterà una forte influenza sul trono di Dio. Non vuoi anche tu affidarle – come sto facendo io – la responsabilità di trovare un rimedio al difficile problema, una soluzione che piaccia a Dio?» [1]

La fede nella Provvidenza di Emilie Engel ci spinge a riporre tutta la fiducia in Dio, soprattutto quando sentiamo di essere arrivati al limite delle nostre possibilità. Di lei, nata nel 1893 e morta nel 1955, possiamo dire che è come se non fosse morta: è sempre viva, e agisce ancora per coloro che si rivolgono a lei.

Le risposte alle preghiere lo testimoniano. Papa Benedetto XVI le ha riconosciuto le virtù eroiche.

[1] Margareta Wolff, Mein Ja bleibt, S. 254
[2] Margareta Wolff, Mein Ja bleibt, S. 255