11.03.2022

Alleanza d’amore nell‘emergenza

suor M. Józefina Musiała e suor M. Anastazja Komor

Partite con un solo bagaglio a mano 

 

Da dieci giorni (precisamente dal 28 febbraio) la

casa di ritiro del nostro Centro Schönstatt
di Otwock, in Polonia,

ospita persone che, a causa della guerra in Ucraina, sono state costrette a lasciare tutto – patria, casa, averi – e a partire con un solo bagaglio a mano per cercare rifugio all’estero. Curiosamente, la prima famiglia da noi ospitata non era ucraina, ma nigeriana: una coppia con quattro figli e una nonna. Sono fuggiti da Kiev, dove si erano stabiliti cinque anni fa dopo aver lasciato la Nigeria, la loro patria, per un motivo simile: scampare a una morte certa. Dopo una breve permanenza con noi, hanno trovato accoglienza e riparo presso altri amici, e a casa nostra sono venuti altri.

Al momento il nostro centro è popolato da 31 persone, principalmente madri con bambini, che vi hanno trovato una dimora tranquilla seppur temporanea.

Una nostra sorella si è recata alla stazione ferroviaria di Varsavia a prendere due madri: una aveva due bambini, l’altra cinque (il più grande ha 10 anni, il più piccolo 9 mesi). Sull’autobus, i piccoli hanno iniziato a canticchiare qualcosa. La sorella li ha incoraggiati a cantare a voce alta, e si è commossa quando li ha sentiti intonare il loro inno nazionale.

La nostra casa, una dimora temporanea e tranquilla

Tutte queste persone vengono da diverse parti dell’Ucraina. Sono fuggite tra gli spari e le bombe dell’esercito nemico per scampare a ulteriori attacchi aerei, al bombardamento di case e scuole. Per diversi giorni hanno vissuto per strada, rischiando la vita. Ora hanno una gran paura per il futuro, del tutto incerto, e accettano con gratitudine l’aiuto che viene loro offerto. Hanno bisogno di tutto ciò che è necessario per vivere. Per loro la nostra casa è una dimora temporanea: c’è chi resta solo un giorno, chi per più giorni, chi pensa di trattenersi un po’ di più. Alcuni cercano un lavoro per sbarcare il lunario.

Ci sono scuole che organizzano lezioni per i bambini tenendo conto delle loro conoscenze del polacco o dell’ucraino. I piccoli hanno bisogno di materiale scolastico; alle famiglie, invece, occorrono vestiti, prodotti per la pulizia, biancheria da letto … Insomma, devono ripartire da “zero”.

La maggior parte di loro appartiene alla prima ondata di rifugiati, quelli che avevano parenti e amici qui in Polonia ai quali appoggiarsi. Per queste persone è stato più facile fuggire dall’Ucraina. Hanno bisogno solo di alloggiare qualche giorno nella nostra casa.

Comprensione, amore e un angolo tranquillo

Intanto è in arrivo un’altra ondata di persone senza prospettive. Cerchiamo di aiutarle tutte facendo il possibile per venire incontro ai loro bisogni più immediati, ma non solo; cerchiamo anche di prepararle ad una permanenza più lunga nel nostro Paese. Una grande mano, in tal senso, ci viene data dalle famiglie del movimento di Schönstatt e da quelle dell’Opus Dei. Oltre alle famiglie che vivono con noi, molte altre ci chiedono aiuto, e noi siamo contente di offrirlo. C’è un passaggio continuo di gente che viene e che va: si va avanti così. Hanno tutti bisogno di comprensione, amore e di un angolo tranquillo per sé e per i propri figli.

“Mamma, non piangere”

Tra i rifugiati ci sono alcuni che parlano polacco, ad esempio un bambino di nove anni, al quale abbiamo fatto i compimenti per parlarlo così bene. Sua madre, tutta contenta, ci ha spiegato che il figlio frequenta una scuola polacca in Ucraina. Poi però ha aggiunto, con una punta di tristezza, che quest’anno avrebbe dovuto ricevere la prima comunione, ma che ora tutto è in forse. È stato commovente vedere il figlio che l’abbracciava e la confortava dicendole: “Mamma, non piangere“.

La generosità di coloro che accolgono i rifugiati è grande e disinteressata, ma non basta. A volte è necessario comprare dei mobili, l’arredamento base di un appartamento, prodotti per la pulizia, biancheria da letto, vestiti e molti altri beni di prima necessità. Tutti noi possiamo contribuire in tal senso. Ringraziamo vivamente tutti coloro che sostengono la nostra attività di soccorso.

Le Sorelle di Maria di Schönstatt


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Causale: UCRAINA